Calabroni asiatici: strategie per catturare la regina di vespa velutina entro il 20 marzo

Ogni regina di calabrone asiatico catturata prima del 20 marzo ha un impatto significativo sulla riduzione della popolazione, impedendo la nascita di circa 1.500 esemplari. È fondamentale conoscere come riconoscere queste regine, quali trappole utilizzare e dove si trovano i nidi primari per contrastare la proliferazione di questa specie invasiva.

Con l’arrivo della primavera e l’aumento delle temperature, le regine del calabrone asiatico (Vespa velutina) escono dal letargo per avviare la formazione di nuove colonie. Ogni regina catturata prima del 20 marzo è cruciale per limitare la proliferazione di questa specie, che rappresenta una grave minaccia per l’apicoltura e la biodiversità. Questi calabroni, infatti, sono predatori di api e altri insetti impollinatori, rendendo urgente l’adozione di misure preventive. È importante sapere come identificare una regina, quali trappole impiegare e quali strategie adottare per un intervento efficace.

Perché è importante intervenire tempestivamente

Il calabrone asiatico è stato avvistato per la prima volta in Italia nel 2013, precisamente nel ponente ligure, e da quel momento ha iniziato a diffondersi in diverse regioni del Paese. Inizialmente, si credeva che il periodo ideale per la cattura fosse la fine della primavera, quando i nidi secondari erano già formati. Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato che le regine fondatrici sopravvivono all’inverno, rifugiandosi nel terreno o in tronchi d’albero, per poi riemergere con l’aumento delle temperature.

Pertanto, la strategia più efficace consiste nel catturare le regine tra febbraio e marzo, impedendo così la nascita di nuove colonie. Ogni regina eliminata equivale a 1.500 calabroni asiatici in meno. In risposta a questa emergenza, in Italia sono state attuate diverse misure di prevenzione, tra cui:

  • Distribuzione di trappole nelle aree più colpite.
  • Monitoraggio degli esemplari tramite reti di sorveglianza.
  • Coinvolgimento di cittadini e apicoltori nella cattura precoce delle regine.

L’obiettivo primario è bloccare la proliferazione prima dell’inizio della riproduzione primaverile.

Identificazione della regina di calabrone asiatico

Le regine emergono dal letargo tra febbraio e marzo, nutrendosi di nettare e costruendo il nido primario. A differenza delle operaie, le regine presentano dimensioni maggiori e caratteristiche distintive:

  • Lunghezza tra 25 e 35 mm, rispetto ai 17-24 mm delle operaie.
  • Corpo nero o marrone scuro, con bande arancioni o gialle sull’addome.
  • Banda gialla-arancione ben visibile all’estremità dell’addome.
  • Zampe nere alla base e gialle all’estremità.
  • Testa arancione con mandibole robuste.
  • Ali leggermente ambrate o fumé.

Le regine vengono solitamente avvistate da sole, alla ricerca di un luogo sicuro dove costruire il loro nido primario. Spesso scelgono luoghi riparati come:

  • Sottotetti e soffitte.
  • Capannoni e rifugi da giardino.
  • Cavità di alberi o ceppi marcescenti.
  • Strutture agricole o casolari abbandonati.

Modalità di cattura delle regine di calabrone asiatico

La tecnica più efficace per la cattura delle regine è rappresentata dalla trappola mirata. È possibile realizzare una trappola artigianale in pochi minuti utilizzando materiali facilmente reperibili.

Materiali necessari

  • Una bottiglia di plastica da 1,5 litri.
  • Filo di ferro o spago.
  • Un’esca attrattiva (miscela di birra, sciroppo di frutta e vino bianco).

Procedura

  1. Tagliare la parte superiore della bottiglia e capovolgerla come un imbuto all’interno della parte inferiore.
  2. Versare all’interno la miscela attrattiva.
  3. Appendere la trappola in una zona soleggiata e protetta dal vento.

Le trappole devono essere posizionate tra febbraio e aprile e rimosse successivamente per evitare la cattura di insetti utili come le api.

Innovazioni nel tracciamento elettronico

Una soluzione innovativa per affrontare questa problematica potrebbe derivare dall’uso della tecnologia: il tracciamento con microchip. Questo sistema permetterebbe di seguire i calabroni fino ai loro nidi, facilitando la loro localizzazione e distruzione.

In Francia sono già avviate sperimentazioni per monitorare il volo dei calabroni asiatici e identificare le loro colonie. Se questa tecnologia si dimostrasse efficace, potrebbe segnare un cambiamento significativo nella lotta contro questa specie invasiva.

Le api rivestono un ruolo cruciale nell’impollinazione e nella salvaguardia della biodiversità. Il calabrone asiatico è un predatore aggressivo, capace di ridurre drasticamente le colonie di api in tempi brevi.

Catturare le regine in anticipo e segnalare la presenza di nidi sospetti è fondamentale. La collaborazione attiva tra cittadini, apicoltori e istituzioni è imprescindibile per limitare l’espansione di questa specie invasiva e proteggere gli ecosistemi naturali.

Published by
Valter Lincetti